Benessere e lavoro: consigli per gestire lo smartworking

 

Che si parli di scuola o di lavoro, con l’inizio di Settembre si chiude l’estate e ricominciano gli impegni e la routine quotidiana. Non c’è quindi momento migliore, dopo il relax dei mesi caldi, per prendersi del tempo e organizzare al meglio la gestione del nuovo anno lavorativo. Vediamo insieme come raggiungere un buon livello di benessere sul lavoro utilizzando lo smartworking, uno strumento che, a causa della pandemia, è sempre più comune.

Lavoro e benessere

Il lavoro è un’attività che occupa gran parte del tempo di ognuno ed è quindi di fondamentale importanza per la realizzazione personale e persino per lo sviluppo della personalità. Il lavoro infatti è un mezzo che può permettere il raggiungimento di obiettivi professionali e personali, il miglioramento della propria vita e delle proprie competenze specifiche.

Per questi motivi, quando l’attività lavorativa non soddisfa i bisogni può diventare fonte di frustrazione e malessere. Ti è mai successo? Non sei il solo. Sono numerosi gli studi che hanno indagato il rapporto tra soddisfazione professionale e stato di salute, confermando l’esistenza di una stretta relazione. Una recente meta-analisi (Faragher et al., 2013) ha dimostrato che la soddisfazione è significativamente associata in modo inverso con il bornout, la perdita di autostima, la depressione e l’ansia. In generale, tutte le ricerche confermano che un collaboratore con alti livelli di benessere ha prestazioni migliori, resta in azienda più a lungo e attira nuovi clienti, oltre a differenziarsi per una maggiore produttività e qualità del lavoro svolto, inversamente proporzionale al calo di turnover e assenteismo.

Il benessere individuale non dipende però solo da fattori legati al singolo collaboratore, ma anche dalla capacità dell’organizzazione di promuovere il benessere psico-fisico di tutti gli individui al suo interno. Oggi infatti investire sulle persone è diventato più di ogni altra cosa un imperativo per tutte le imprese che vogliono avere successo.

Il problema dello stress lavoro-correlato

Quando l’attività lavorativa non soddisfa i bisogni della persona o non vengono messi in campo gli strumenti per gestirla al meglio, essa può diventare fonte di frustrazione e malessere, impedendo lo sviluppo di sé e in diverse aree della vita.

Uno dei maggiori rischi della mancanza di benessere è indubbiamente lo stress lavoro-correlato. La Commissione Europea definisce lo stress lavorativo come “un insieme di reazioni emotive, cognitive, comportamentali e fisiologiche ad aspetti avversi e nocivi del contenuto del lavoro, dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro”.

In base a un’indagine sulle condizioni di lavoro nell’UE, lo stress lavorativo risulta essere su 21500 lavoratori intervistati la condizione maggiormente percepita in associazione con il deterioramento della salute. Inoltre, secondo una recente indagine dell’Eurofound, oltre un quarto dei lavoratori italiani riporta un livello di benessere mentale basso e un conseguente rischio significativo di depressione. Il dato italiano è più alto della media a livello europeo, che si attesta intorno al 20%.

Oltre a portare con sé sintomi come insonnia, mancanza di concentrazione, ansia, depressione, gastriti e malattie cardiovascolari, lo stress lavoro-correlato si ripercuote in modo negativo anche sulla qualità della vita complessiva dell’individuo. I suoi effetti non rimangono confinati nelle ore di lavoro, ma si estendono anche ai momenti prima e dopo. Il passaggio dall’ambiente di lavoro a quello della vita privata e viceversa comporta infatti un trasferimento di residui emozionali negativi da un’area all’altra, con il conseguente rischio di sovraccaricare la propria capacità di gestire sia le competenze lavorative che quelle private.

Come usare lo smartworking al servizio del proprio equilibrio?

Lo smartworking è uno strumento che consente di ridurre lo stress lavoro-correlato, mettendo la persona e il suo benessere al centro. Lavorare smart significa poter trovare un maggior equilibrio vita-lavoro, perché ciascuno è lasciato a gestire il proprio lavoro in modo proattivo, padroneggiandolo e sentendolo proprio. In questo modo si alza la responsabilizzazione e la motivazione a raggiungere il risultato. Tuttavia, questi ultimi due anni di pandemia hanno reso lo smartworking una scelta spesso obbligata e riuscire ad autogestirsi al meglio non è sempre semplice.

Gestire il lavoro per raggiungere il benessere

Ecco alcuni consigli pratici per gestire la tua attività lavorativa senza esserne sopraffatto:

  • Stacca dal lavoro per evitare l’iper-connessione. Come? Scegli un orario in cui chiudere con il lavoro e rispettalo. Un consiglio utile per farlo efficacemente è quello di pianificare la tua to-do list delle cose da fare e inserire slot in agenda per portarle a termine. In questo modo i pensieri non continueranno a tornare sulla molteplicità delle cose finire, favorendo la concentrazione durante la giornata. Nota bene: possono essere pianificati anche problemi da risolvere e decisioni da prendere!
  • Fai attenzione alle pause. A volte siamo così concentrati sulla produttività da non dare abbastanza importanza ai momenti di tranquillità. Spesso le pause diventano il momento per sovraccaricarci d’altro: mail a cui rispondere, smartphone da guardare… Niente di più errato! In questo modo continuiamo a sovrattivare la nostra cognizione nei momenti in cui dovrebbe rigenerarsi. Via i dispositivi e concediti delle pause attivando ogni tuo senso: guarda fuori dalla finestra, fai una passeggiata, assapora il caffè senza fare altre attività al contempo.
  • Prendi nota del più piccolo avanzamento. Ogni cosa nuova appresa, lavoro chiuso, piccolo traguardo raggiunto è degno di nota. Annotalo, segnalo e congratulati con te stesso.
  • Ascolta le altre persone almeno il doppio di quanto parli. Cosa significa? Abbiamo appreso che siamo competenti quando ben comunichiamo e parliamo, parliamo, parliamo. In realtà l’ascolto è l’unico terreno fertile per poter comprendere i bisogni dell’altro e costruire le basi di una relazione e collaborazione basata sulla fiducia. Il gruppo è un potente motore per la tua motivazione sul lavoro e metterti in ascolto ti consentirà di esser più propenso a collaborare.
  • Costruisci uno spazio di lavoro accogliente. Che sia l’ufficio o la tua scrivania, l’ambiente ha un ruolo potente nell’orientare comportamenti e stati d’animo. Numerose ricerche hanno dimostrato come la natura sia un must have per il benessere di ciascuno, indipendentemente da cultura e differenze individuali. Metti qualcosa di verde e di vivo dove lavori.

C’è qualcosa che ti aiuta a gestire lo stress lavoro-correlato e a vivere meglio le tue attività quotidiane? Condividilo nei commenti…e buon inizio dell’anno lavorativo!

Fonti

Lara Zucchini

Psicologa per il benessere a Crema e online in tutto il mondo, docente universitaria, Speaker di Psicologia Positiva.

Di cosa mi occupo

My Inner Experience

Un viaggio dentro e fuori di sé per vedere, esplorare e sentire le proprie risorse, al fine di agirle nella propria vita.

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